Facebook, YouTube e Google sono tra le più importanti piattaforme social attraverso cui un’azienda cerca di posizionarsi sul mercato per trovare i propri clienti e promuovere i servizi. L’utilizzo delle inserzioni (ads) permette di raggiungere un pubblico molto più ampio rispetto ai contenuti organici. Tuttavia, tra le sfide che i CMO (Chief Marketing Officer) e i loro dipartimenti devono affrontare c’è la gestione di inserzioni che parlano di criptovalute e della blockchain su queste piattaforme, a causa delle limitazioni o del divieto totale di annunci pubblicitari che riguardano questi argomenti. A questi problemi si aggiunge la difficoltà comunicativa di un’industria pieno di tecnicismi e il problema dell’affidabilità dei media di settore.

Advertising problematico su Facebook e Instagram

Nel 2018 Facebook è stata la prima piattaforma social a vietare annunci pubblicitari sulle criptovalute: ha implementato una politica che chiedeva ai promotori di criptovalute e blockchain una speciale autorizzazione per il lancio di campagne pubblicitarie. Nel 2019 ha modificato le proprie politiche relative alle ads su criptovalute e blockchain consentendone di nuovo la pubblicazione senza alcun tipo di autorizzazione preliminare.

Come riportato nella sezione dedicata alle aziende di Facebook for Business, gli inserzionisti che promuovono criptovalute devono prima richiedere la conferma di idoneità. Tuttavia, alcune ads relative alla tecnologia blockchain, notizie del settore sulle criptovalute, istruzione, eventi, servizi accessori sono consentite senza un previo consenso, purché rispettino tutte le altre normative pubblicitarie.

Nonostante alcune aziende riescano a superare il processo di verifica di Facebook, i risultati ottenuti dalle Ads sono spesso incostanti e non idonei al budget speso, ed un gran numero di annunci viene spesso bloccato, pur se creato nel rispetto della normativa del colosso statunitense.

I problemi con Google Ads

Gli inserzionisti che operano nel settore blockchain possono riscontrare problemi anche con la piattaforma pubblicitaria Google Ads. Come si legge all’interno della pagina di supporto di Google, le criptovalute e i prodotti/servizi ad esse correlate possono essere pubblicizzate solo in determinate circostanze. A tal proposito, uno dei requisiti fondamentali richiesti da Google Ads, è che la chiarezza di comunicazione da parte degli inserzionisti.

Nel giugno del 2018, Google ha aggiornato le proprie Norme per Servizi Finanziari vietando ogni genere di annuncio legato alle criptovalute. Poco dopo, una startup che opera nel settore degli smart contract ha rilevato che non è più possibile utilizzare il termine “ethereum” nelle keyword degli annunci su Google Ads.

La campagna di YouTube contro il settore delle criptovalute

Anche YouTube, in diverse occasioni, ha mostrato il suo disappunto verso i contenuti a tema crypto censurando o eliminando i video. Nel mese di aprile, infatti, il canale del celebre trader e analista Tone Vays è stato rimosso dalla piattaforma. Una delle accuse mosse da YouTube verso i canali che parlano di criptovalute e blockchain è la pubblicazione di contenuti nocivi e dannosi che violano i termini di servizio della piattaforma.

Recentemente, anche, Ripple Labs ha intentato una causa contro YouTube LLC, in quanto avrebbe permesso la proliferazione di numerose truffe basate su XRP. L’accusa, rappresentata da Ripple Labs e dal suo CEO Brad Garlinghouse, ha agito contro YouTube per “sollecitare un cambiamento nel comportamento dell’industria e fissare chiare aspettative di responsabilità”.

Copy semplici per termini complessi

Il settore blockchain è pieno di termini complessi che non risultano di immediata comprensione per i neofiti che si avvicinano a questa tecnologia. Nello strutturare una comunicazione aziendale e nell’elaborazione di strategie di marketing è, spesso, indispensabile avere il supporto di esperti di settore per scrivere copy semplici adatti ad un pubblico di massa. In particolare, se si usano piattaforme come Facebook, LinkedIn o Instagram, è consigliabile evitare tecnicismi che potrebbero allontanare l’attenzione dell’utente dal contenuto. Scrivere in modo semplice non banalizza o impoverisce necessariamente un concetto, in particolare se l’obiettivo è quello di farsi capire dal pubblico.

Selezionare fonti autorevoli su Bitcoin e blockchain

Nella comunicazione digitale i contenuti sono una parte fondamentale della strategia di marketing che l’azienda elabora per presentare un prodotto o un servizio sul mercato. Nonostante la molteplicità dei media autorevoli che operano nel settore blockchain, sono numerose le pubblicazioni che riportano notizie poco affidabili. Pubblicare una fake news compromette l’autorevolezza dell’azienda e l’affidabilità del brand. Per questo motivo è fondamentale porre molta attenzione alla qualità dei siti su cui si atterra, visto l’elevato numero di pagine che contengono informazioni non valide. È indispensabile saper selezionare e utilizzare fonti accurate.

La tecnologia blockchain e le normative

Nel momento in cui si promuovono servizi di investimento online, bisogna prestare attenzione alle normative vigenti al fine di evitare di incorrere in problemi relativi a determinate giurisdizioni. Ad esempio, Google Ads permette di creare inserzioni pubblicitarie per promuovere exchange di criptovalute solo in Stati Uniti e Giappone.

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